Alcuni punti essenziali  dal libro Le donne il management la differenza.

Il nostro libro nasce da un evidente paradosso. Molte manager, pur capaci e con idee innovative sulle politiche aziendali, tendono a tenersi fuori dai ruoli decisionali più alti, i posti di potere. Le ragioni dell’estraneità sono chiare: in azienda il potere è maschile, e si manifesta come  dominio e controllo, spesso autoreferenziale, con concezioni, logiche e modalità  in cui le donne  non si ritrovano. Ma in questo modo succede che chi ha il potere oggi -gli uomini- continua a riprodurre la propria concezione  dell’azienda e delle regole per dirigerla.
Così, prendere le distanze a noi non basta più. Occorre schivare questo aut aut tra adeguarsi a quel modo di esercitare il potere o escludersi dai luoghi dove le politiche aziendali si fanno.
Noi pensiamo che quando molte donne dicono che non ne vogliono sapere del potere, stanno dicendo che non lo vogliono così com’è, che questo non è il miglior modo di dirigere un’azienda.
Su questo  dunque abbiamo sviluppato un lavoro coinvolgendo altre manager in posizioni decisionali alte, che ora è diventato questo libro.
Effettivamente vediamo che non poche donne in questi luoghi hanno costruito la loro autorevolezza non facendo propria la cultura esistente, ma portando una visione differente.
Vediamo così emergere nuovi pensieri e nuove pratiche. Vediamo attuare politiche aziendali di cambiamento, raccontate nel libro. Non per proporre  best-practices, ma per coglierne i criteri politici, quelli capaci di incidere sulla cultura aziendale.
Ragionando su queste pratiche, abbiamo visto che il punto di vista differente porta a un altro modo di intendere l’azienda.  L’azienda  è vista come luogo in cui convergono soggetti con interessi diversi, ma c’è la convinzione che è possibile -anzi, è necessario- trovare un punto di incontro,  tenere conto di tutte le parti che costituiscono l’azienda.
Per questo, partite dal potere, siamo arrivate a parlare di governo delle aziende.  Perché l’idea di governo esprime una cultura orientata alla guida, alla responsabilità, all’agire per il bene di tutte le parti in gioco  operando le mediazioni necessarie.
Spesso quando si parla di ‘Leadership femminile’  la si riduce a una serie di attitudini supposte femminili, viste come complementari al modello maschile,  lasciando intatto il quadro di riferimento.  La differenza, per noi, si manifesta invece in un pensiero che mette in discussione proprio il modello e le regole consolidate del management.
Una maggiore presenza di donne nei luoghi decisionali, pur importante,  non modifica di per sé le regole. Quello che conta è portare lì il nostro modo diverso di intendere i ruoli e le finalità.
Il nostro libro vuole dare voce  a questo cambiamento che le donne stanno portando nelle aziende,  a questa forza che si manifesta, con beneficio di tutti e per l’azienda.

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