La presentazione del libro alla Casa della Cultura di Milano, che si è tenuto il 18 gennaio scorso, ha dato vita a una discussione molto interessante e in un bel clima di vero interesse allo scambio e a confrontarsi con opinioni diverse ma interessi comuni. La ricchezza della discussione è stata portata dagli interventi di chi ha presentato il libro: Lea Melandri, Renata Borgato, Giovanna Galletti. E poi dalle donne presenti: alcune della Libera Università delle Donne -è intervenuta Maria Grazia Campari-, altre del Gruppo Lavoro della Libreria delle Donne: Pinuccia Barbieri, Giordana Masotto, Silvia Motta. Sono molto grata a tutte, molto. Spero in un po’ di continuità di questo momento di incontro.
Chiara Lupi ha condotto l’incontro con una notevole capacità di ubiquità, di cui non ci siamo accorte, appunto, ma che mi ha raccontato dopo, con un curioso scritto.
Tutta la serata è stata registrata, e può essere ascoltata andando sul sito della Casa della Cultura (cliccare su Registrazioni Audio e Video, poi Audio e scorrere fino al titolo della presentazione).
In particolare, i contenuti dell’intervento di Lea Melandri si ritrovano nel suo articolo che ho pubblicato qui qualche giorno fa, quelli di Renata Borgato nella sua recensione per FOR, anche questo pubblicato qui.
Ho voluto trascrivere l’intervento di Giovanna Galletti,-che riporterò – perché ho trovato molto illuminante la sua chiave di lettura di quello che ha definito “l’imprevisto simbolico”.
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