Stati Generali delle Donne: nomi altisonanti, istituzioni, e forse qualche spazio

Dire cosa sono gli Stati Generali delle Donne non è semplice. Approssimativamente: hanno origine dalla convocazione ONU della Conferenza delle Donne a Pechino nel 1995. Più precisamente, l’iniziativa era centrata sulla ‘uguaglianza’, sulla necessità di ridefinire i rapporti sociali tra donne e uomini. Ne uscì una Piattaforma di Azione’, impegnando i governi a “tenere conto della dimensione sessuale nelle loro decisioni”.  Ora si sta preparando un seguito di quella conferenza. Con raccolta di analisi e soprattutto proposte da molti paesi. Tra i quali l’Italia. Il processo è piuttosto istituzionale e abbastanza burocratico. Quello che succede di fatto, comunque, è che molte organizzazioni di donne o istituzioni -le Pari Opportunità-, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico hanno organizzato incontri per raccogliere indicazioni. Quanto emerso verrà presentato con un evento in EXPO a settembre, e procederà poi verso la conferenza.

Anche Donnesenzaguscio è stata contattata. Ci è stato chiesto di segnalare uno dei nostri temi con una proposta che possa riguardare le istituzioni. Niente relazioni, analisi, spiegazioni . Solo un enunciato e una proposta, in pochissimi minuti.

La prima risposta perplessa è stata no, anche perché il nostro modo di lavorare è lo scambio con altre donne, per confrontarci e far circolare le nostre esperienze innovative in azienda. Non aspettiamo cambiamenti da vie istituzionali.  Poi abbiamo pensato che può essere uno spazio dove ad altre donne può arrivare la nostra riflessione, aprire la possibilità di un incontro. Per il nostro modo di agire la cosa più difficile è proprio questa: arrivare ad altre donne manager, conoscere le loro storie e rifletterci insieme. Perché queste donne lavorano moltissimo -azienda e resto della vita- e spesso non pensano nemmeno di avere esperienze interessanti da raccontare. Altre associazioni di donne nel management si muovono con altri obiettivi, c’è poca permeabilità. E noi non siamo un’associazione con potenti mezzi.  Dunque porteremo la nostra proposta agli Stati Generali della Lombardia1 e cominciamo a farla conoscere qui. Sembra una coccinella nella foresta, ma se qualcuno la vede può trovarla bella.

1 11 maggio 2015 – Milano – Museo di Storia Naturale – Corso Venezia 55, 9.00-18.30

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Donne nel management: nuovi orientamenti fuori dalle logiche di potere

Le aziende fino ad oggi si sono fondate su un modello di potere maschile, di comando, dominio e controllo. Ma in questa fase economica che richiede forte e rapida innovazione questo appare più che mai inadeguato: conserva lo statu quo e blocca lo sviluppo in nuove direzioni.

Molte donne manager sono invece entrate in ruoli decisionali alti senza adeguarsi a questa cultura, portando un loro punto di vista diverso. Hanno messo in atto una leadership più adatta a fronteggiare la realtà attuale: vedere in modo critico i modelli abituali, cercare strade nuove, far crescere la competenza delle persone, distribuire responsabilità invece di accentrare il potere, remunerare tutti perché tutti fanno i destini dell’azienda. Hanno così realizzato politiche innovative con effetti vantaggiosi per l’azienda e per chi vi lavora.

Spesso però queste manager si trovano ad agire in modo isolato. Appare dunque importante che più donne in questi ruoli possano prendere consapevolezza della portata di questi orientamenti diversi, scambiare con altre le proprie esperienze su come è possibile superare i modelli consolidati, passare da un modello di potere conservatore ad un diverso modo di governare le aziende verso possibilità nuove. Con la valorizzazione, crescita e responsabilizzazione di tutti i soggetti che fanno l’azienda .

A questo scopo proponiamo che la UE stanzi investimenti per favorire la creazione di communities di donne con ruoli manageriali, analoghe alle KIC (Knowledge and Innovation Community) create nell’ambito di Horizon 2020The EU Framework Programme for Research and Innovation. Lo scopo di queste communities è promuovere tra le donne nel management la conoscenza, la diffusione, l’elaborazione degli orientamenti innovativi dei progetti da loro realizzati, che hanno contribuito a cambiare la cultura aziendale con risultati fruttuosi. Chiamiamo queste KIC “Women managing innovations”

Luisa Pogliana per Donnesenzaguscio

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